Biodinamica Craniosacrale

Un contatto con la salute, le risorse, la quiete


Durante le sessioni, passare un po’ di tempo insieme, in un profondo rilassamento, permette regolarmente di “stupirci di noi stessi e di poterci fidare della nostra inaspettata originalità”.

La Biodinamica Craniosacrale è una pratica che trae origine dall’osteopatia, fondata su un contatto gentile, non invasivo e profondamente pacificante che risveglia le forze vitali inerenti all’essere umano, presenti e attive durante tutta la vita.

La sua nascita risale al dott. William Sutherland (1870-1954), medico e osteopata americano, la cui ricerca ha rivelato che oltre ai ritmi corporei manifesti, come la respirazione e il battito cardiaco, esistono movimenti ritmici più sottili e lenti che rivelano un’espressione della vita a livello tissutale e cellulare e, in modo cruciale, rivelano lo stato di vitalità del corpo. La distorsione di questi ritmi si verifica quando il corpo subisce lesioni o problemi fisici, o stress e traumi emotivi e psichici. Il principio di base è che il corpo è comunque pienamente in grado di colmare questa interruzione e riconnettersi alla salute utilizzando un meccanismo involontario interno e universale senza l’uso di alcuna forza esterna: l’intelligenza innata all’interno del corpo è sempre all’opera ed è orientata a svolgere i processi di rigenerazione in contatto con le mani sensibili di un operatore.

Il cuore della Biodinamica Craniosacrale è l’abilità dell’operatore di ascoltare e accogliere la persona così com’è.

La sessione biodinamica avviene solo nel tempo presente, e rappresenta quel frammento della realtà personale di ognuno di noi in quel momento. 

Attraverso un tocco neutro, cioè aperto, equanime, senza giudizio, senza aspettative, l’operatore entra in relazione con i ritmi della fisiologia del cliente, che si esprimono nei suoi tessuti, fluidi e potenze. 

Può percepire tensioni, distorsioni, temi legati alla sua storia ed esperienze e orientarsi gentilmente ad un equilibrio, a un’armonia, lasciando affiorare un sentire più profondo e archetipico, che precede i nostri condizionamenti e che porta a un lasciare andare e a un assestamento del sistema nervoso.

Il processo di equilibrio è un atto di consapevolezza, di contatto con noi stessi, di riscoperta della nostra vitalità e delle nostre risorse.

Qualunque sia la condizione di vita in cui ci troviamo, le risorse sono sempre presenti e possono essere riconosciute e riscoperte passando attraverso uno stato di quiete, dove possiamo “ascoltare” senza pareri o aspettative su cosa si può trovare.

“L’ ascolto scaturisce dalla completa tranquillità, dal totale silenzio… Per ascoltare si deve avere una quiete interiore, una libertà dallo sforzo di acquisire, un’attenzione rilassata. Questo stato vigile e passivo insieme è in grado di udire ciò che è al di là delle conclusioni verbali… Moltissimi di noi cercano risultati, vogliono raggiungere scopi, siamo perennemente occupati a sopraffare e a conquistare…” (Jiddu Krishnamurti)

E’ soltanto ascoltando che si ode il canto delle parole.

Jiddu Krishnamurti

Illustrazione di Margherita Aricò

Quando perdete il contatto con la quiete interiore, perdete il contatto con voi stessi.
Quando perdete il contatto con voi stessi, vi perdete nel mondo.

Eckhart Tolle

Uno spazio di risorsa e di quiete è uno spazio più ampio di quello della sola sofferenza, dove possiamo scoprire e sperimentare nuove possibilità di essere e stare. E’ un campo di coscienza più aperto e sottile di quello ordinario, dove ci si sente più presenti, vivi, liberi e in pace e dove anche le storie e le situazioni più dolorose possano essere rimodellate.

In una sessione di biodinamica craniosacrale si fa esperienza del tocco biodinamico, un tocco percettivo e ricettivo, un invito gentile a rallentare e a volgere l’attenzione al proprio interno. Quando proviamo dolore o sofferenza non c’è nessuna ragione di uscire da noi, rimaniamo invece all’interno, a casa, con la difficoltà che c’è. 

Alla base di questa intenzione c’è un movimento di accoglienza, di attenzione e di cura, che porta dolcezza e amorevolezza a ogni singola parte di noi, a ogni singola cellula, un movimento di ritorno ad un luogo quieto e sicuro, che è il nostro stato naturale fondamentale. 

E mi accorgo di un movimento di ritorno a un luogo dimenticato e sto bene, così vuotamente bene.
Chandra Candiani

Perché ciò accada è importante la creazione e l’assestamento di un campo di relazione tra operatore e ricevente che sia una base sicura, un ambiente ‘che tiene’ (holding), che ci rende capaci di andare oltre quello che prima temevamo, che pensavamo di non poter sostenere, e riconoscere e tollerare alcuni stati difficili. 

Si crea così, tra operatore e cliente, un dialogo intimo, basato su una profonda fiducia nella relazione, che può aiutarci a sentire più della nostra storia e aprire le porte a nuovi sentimenti di gioia, connessione e facilità. 

La capacità di essere solo ha un fondamento paradossale, e cioè l’esperienza di essere solo in presenza di un’altra persona.

D.W. Winnicott

La sessione di biodinamica craniosacrale è un’esperienza di comunione piuttosto che un trattamento. 

L’operatore risuona con l’altro senza interferire e coopera con il cliente per “toccare quella che è la salute”, 
il senso armonico dell’interezza.

L’interezza senza interruzioni è ciò che io chiamo salute
Charles Ridley

L’operatore è orientato al “non fare”, ascolta con investigazione e meraviglia cosa racconta il cliente, cosa racconta il suo sistema, cosa raccontano i suoi tessuti, i suoi fluidi, la sua potenza, il suo corpo nel complesso, alla ricerca della realtà splendida di quell’essere umano unico.

La persona è invitata a distendersi sul lettino e a disporsi nel modo più comodo. L’operatore può iniziare la sessione ponendo le mani ad esempio sui piedi del cliente e poi spostarsi verso altre parti, come il sacro, le spalle, la testa, e seguire il dispiegarsi del trattamento. L’operatore non guida il trattamento ma è guidato dalla fisiologia del cliente verso le sue priorità naturali. 

I benefici di una sessione di Biodinamica Craniosacrale sono molteplici, sia sul piano fisico che psico-emotivo. Si può sperimentare un alleviamento di tensioni o un sollievo da dolori acuti o cronici, una regolazione del sistema nervoso, un miglioramento nella qualità del sonno, un senso di presenza, chiarezza, fiducia, amorevolezza, pace.

Come la meditazione, il contatto biodinamico favorisce uno spazio privo di giudizio, equanime, più semplice e più calmo della mente, che aiuta la relazione con noi stessi, a vedere bene, comprendere, discernere e a stare meglio nelle situazioni che viviamo.

Foto di Silvio Oggioni

Queste sono alcune espressioni con cui le persone descrivono le loro esperienze relative alle sessioni di biodinamica craniosacrale:

” rilassamento profondo, quiete, conforto, armonia e pace interiore, un senso di sollievo,  di connessione, un sentimento di accoglienza, sentirsi più pienamente vivi, aumento di energia, la sensazione di aver mollato, più supportati che mai, rimessi insieme in un unico pezzo, sentire un fluire all’interno, un’onda, centrati, presenti, al sicuro, vedere immagini e colori, ricordi di eventi passati, connessi a se stessi, consapevolezza corporea, un senso di unione, essere tenuti, più dritti, allineati, radicati…”

Le sessioni hanno una durata complessiva di 60-70 minuti. E’ possibile sperimentare e trarre beneficio da una singola sessione o da un percorso la cui frequenza e durata varia a seconda dei bisogni personali e viene stabilita insieme al cliente.

Essendo una forma di trattamento dolce, è adatta a persone di tutte le età e condizioni, dai bambini agli anziani, a chi è fragile o in caso di dolore acuto.

La biodinamica craniosacrale agisce bene da sola e può anche affiancarsi ad altre forme di trattamento nell’ambito del mantenimento del benessere, come l’agopuntura, l’omeopatia, lo yoga etc.. Inoltre, l’elaborazione di problemi emotivi e traumi sperimentati nel corpo può supportare i benefici del counseling e della psicoterapia.

Non è intesa come cura sanitaria, ma può lavorare a fianco del rapporto che hai con il tuo medico. Se hai una particolare preoccupazione medica ti consigliamo sempre di consultare il tuo medico. Non si fa una diagnosi o prescrivono farmaci.


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